Ai sensi dell'art. 3, com ma 1, letto a) del T.U. per l'edilizia la manutenzione ordinaria è costituita da quei lavori diretti a riparare e/o rinnovare le finiture degli edifici e gli impianti tecnologici esistenti, quali il ripristino di intonaci, la sostituzione di serramenti, la riparazione di solai e soffitti, la sostituzione di pavimenti.La manutenzione straordinaria, invece, ai sensi dell'art. 3, comma 1, letto b) del T.V. citato, si caratterizza per quei lavori diretti a rinnovare parte degli edifici o integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d'uso.Così, rientrano nella manutenzione straordinaria l'apertura e la chiusura di vani di porte interne, la demolizione o costruzione di tramezzi divisori non portanti, le opere accessorie che non aumentano il volume e la superficie, il consolidamento delle strutture verticali o dei solai e delle scale.Si vedano al riguardo:Cons. di Stato - Sez. V - 17.10.1987. n. 637 e 1.3.1993.301, T.A.R. Toscana - Sez. !Il- 12.4.1994. n. 105 e in particolare Cons. di Stato - Sez. V - 9.1.1996, n. 29.In concreto gli interventi di manutenzione straordinaria sono caratterizzati dal duplice limite di carattere funzionale (lavori diretti alla mera sostituzione o al puro rinnovo di parti di edifici) e strutturale (dato dalla impossibilità di alterare i volumi, le superfici e la destinazione).Cass. Peno - Sez. Il! - 9.10.1997, n. 9174.Le opere di manutenzione ordinaria rientrano nell'attività edilizia libera, quelle di manutenzione straordinaria sono soggette alla semplice denuncia di inizio dell'attività ai sensi dell'art. 22 del T.V. citato come sostituito dal D.Lgs. 27 dicembre 2002, n. 30 l.Giuseppe Turco Liveri, Edilizia e urbanistica, Il Sole 24 Ore, Milano 2004